di Lorenzo Parolin[S3/84]
Il povero che vuole arricchire onestamente deve lavorare tanto. Se poi impara a risparmiare, e investe i suoi risparmi in corsi di istruzione professionale e in attrezzature moderne, può accedere a lavori a più alto valore aggiunto e accrescere grandemente i suoi guadagni futuri. Alla base della ricchezza c’è dunque la rinuncia ad un consumo presente per finanziare un aumento di capacità produttiva. In tal senso, ricerca e sviluppo (R&S nel gergo aziendale) è denaro sottratto al consumo corrente o alla remunerazione degli azionisti per creare la fortuna futura dell’azienda. Attenzione però: l’azienda che cresce può fare anche degli utili elevati e quindi far gridare al miracolo economico, ma se di quel miracolo non beneficiano individualmente anche i lavoratori siamo di fronte ad un immorale sfruttamento della manodopera. Se poi, in nome della globalizzazione, la crescita dell’azienda avviene buttando sulla strada i lavoratori che l’hanno fatta crescere, per andare a sfruttare manodopera di altri continenti, siamo di fronte a delle vigliaccate demoniache.
[rif. www.lorenzoparolin.it S3/84]